venerdì 12 giugno 2009

Pescatore di arselle in posa plastica nel mare


Foto rubata al catalogo di Giò Ponti che a sua volta l'ha rubata alle decorazioni dei vasi attici.
La posa involontaria di questo arsellaro urla "novecentooooooo".
E lo urla così forte che lo sentono persino Carrà, Soffici, Montale, Hildebrandt, Malaparte e la Chaplin.

Forte dei Marmi - Via Giordano Bruno

Panorama - Forte dei Marmi

Forte dei Marmi - Veduta dei bagni e ponte caricatore

Forte dei Marmi (Pietrasanta) - Panorama (Pontile)

Forte dei Marmi - La spiaggia

Forte dei Marmi - La chiesa

Forte dei Marmi - Piazza Marconi - Grand Hotel Margherita

Forte dei Marmi - La Pista

Forte dei Marmi (Pietrasanta) - Panorama

Birillo naufrago sulla battigia


Forte dei Marmi, la spiaggia dei bambini. Ecco la rena ed ecco il giocattolo. Ma la foto dice qualcosa di più. E' dedicata ai single, agli scassati, a quelli che si sono rotti. Anche loro, qui al Forte, vengono premiati con dignità di stampa. C'è posto anche per chi non ha compagnia, per chi si sente un relitto, per chi ha vissuto un inverno sballottato nel mare in tempesta della città, per chi si sente naufrago della vita. Anche questa gente ha in sè del buono, del meritevole, del bello che può diventare cartolina.

Tramonto con piccolo guerriero


Questo è un vàgero che andando nel sole che abbaglia, sente con triste maraviglia come tutta la vita e il suo travaglio hanno - qui al Forte - un peso minore.
La natura gli buca la scorza del pesante impermeabile e gli entra nella pelle.

In giro torte sol ciclos et rotor igni

Vista mare dalle tende


I pali delle tende incorniciano il mare quasi come se fosse proiettato sul tendone di un grande cinema. E le sdraio messe in bell'ordine una a fianco dell'altra concorrono a dar l'idea di uno spettacolo naturale, magnifico, un kolossal che ogni anno Forte dei Marmi allestisce per la sua platea di villeggianti.

Venghino signori, venghino ! Come to see the beach show ! E' la magnifica messinscena della natura.

Piazza Marconi. Ombre in pineta al tramonto


Aghi non metallici ma di pino hanno intessuto questo tappeto. Ancora una volta è la natura che si fa viva e si personifica. Il Comandante aveva profondamente, intimamente, naturalmente capito questa magìa tutta versiliese, e l'aveva scritto :

e dell'ombre cui fànnoti gli aghi
del pino, seguendo il piacere
dè vènti, su gli occhi leggiere
come ombre di voli su laghi

[...]

Talora la scaglia del pino
è come una palpebra rude
che subitamente si chiude,
nell'ombra, a uno sguardo divino

Dopo queste parole, io non so dire altro.

Spiaggia. Sole su sdraio


Due sdraio, ed il resto sfuocato, in lontananza, che non conta. E' l'invito ad una coppia per sedersi, per fermarsi un attimo a ritrovare la calma, a ritrovare loro stessi. Lontani da parenti, amici, colleghi, figli, cani, vicini di casa ... ancora una volta da soli come un tempo, come quand'erano fidanzati, quando tutto il resto era sfuocato, in lontananza, non contava.

Pattino di salvataggio sul litorale


Ecco cosa succede quando la moglie è in vacanza mentre il padre è rimasto a Milano. Ma al di là del concetto evidente di luogo dove poter nuotare al sicuro grazie alla presenza dei bagnini, la foto suggerisce l'idea di un posto privo di divieti. Dopo un inverno passato in ufficio ad ubbidire ai superiori, a parcheggiare entro le righe per evitare la multa, a fare la fila alla posta per pagare le bollette, ecco che esiste un luogo dove si possono infrangere i (minimi) divieti. Dove c'è libertà di movimento, d'espressione, di comportamento. Non più regole rigide, fisse ed immutabili. Basta multe, avvisi, imposizioni. Qui si viene per stare liberi.

Hic manebimus optime.

Piazza Garibaldi. Fortino dietro ai marmi di Dazzi e Pomodoro

Timone fisso verso le Alpi Apuane dal pontile caricatore


l timone, segno di governo, di guida, di comando, è tenuto con noncuranza, con leggerezza, direi quasi con serenità. E punta dritto verso le vette, i più alti ostacoli, fisso alla meta.
Venga il capitano d'industria, venga il leader, venga il politico, che qui non c'è da tenere la ruota co' l'ugne e co' denti. Qui ci si riposa e si mantiene la rotta.

E prima di ritornare alle sudate carte, a ritracciare nuovi percorsi, a sfidare i marosi della vita, uno sguardo alla montagna:

E tutta la Versilia, ecco, s'indora
d'una soavità che il cor dilania.
Mai fosti bella, ahimè, come in quest'ora
ultima, o Pania!